Scie chimiche: tutta la verità che dovete sapere
Avete presente quando un aereo vola nel cielo lasciando dietro di sè delle scie bianche come se avesse solcato i mari?
Ecco, quelle “traccie” lasciate dagli aerei insospettiscono non poche persone.
La logica vuole che si tratti di semplici scie di condensazione, ma una delle spiegazioni stesse della NASA porta alcune persone a domandarsi se la logica corrisponda alla realtà.
“…le scie di condensazione si formano solitamente ad alta quota (generalmente al di sopra degli 8000m) dove l’aria è estremamente fredda (generalmente al di sotto di -40°C). Altri [tipi di] nuvole si possono formare ad altitudini molto varie, dalla prossimità del suolo, come la nebbia, a quote estremamente elevate, quali quelle dei cirri.”
Quello che abbiamo riportato è un estratto del sito Nasa sulle scie di condensazione. L’incredibile altezza richiesta per la loro formazione e le bassissime temperature necessarie, tendono ad escludere che la loro formazione sia possibile ogni volta che un aereo attraversa il cielo. Nonostante il testo sottolinei la parola “solitamente” per quanto riguarda la formazione delle scie e specifichi che diverse tipologie di nuvole possano formarsi più vicine al suole, questo campanello d’allarme non è passato inosservato.
Così la gente ha iniziato ad interrogarsi sul perché queste scie siano sempre in numero maggiore e perché durino sempre di più nel tempo. Come mai invece di rimpicciolirsi dopo il passaggio dell’aereo tendano man man ad ingrandirsi fino a ricoprire il cielo con una sottile patina bianca.
Le risposte scientifiche, che non tardano ad arrivare, sostengono che il traffico aereo sia sempre in aumento, ragion per cui il numero di scie di condensazione sia in così forte crescita. La durata nel tempo invece, dipenderebbe da carburanti e motori sempre più all’avanguardia. Le direzioni e forme di “dispersione” delle scie siano invece praticamente imprevedibili a causa delle turbolenze a quelle altezze, dei venti e dell’umidità.
Sebbene la comunità scientifica continui a rispondere ” a tono” pronta a demolire ogni teoria complottista, quella delle scie chimiche sembra una teoria dura a morire.
Secondo chi crede in questo grande complotto, tutti i poteri forti del mondo vorrebbero mantenere il silenzio sulla faccenda. Non stupisce quindi che le risposte degli scienziati vengano pilotate per mantenere il controllo. Come abbiamo detto precedentemente, le scie servirebbero sia per la manipolazione del clima, che per agire sulla popolazione stessa irrorando sostanze psicoattive. Le scie chimiche ci “tranquillizzerebbero” in alcuni casi e ci farebbero ammalare in altri.
A dimostrazione della teoria, ci sarebbero alcuni test effettuati sul suolo poco dopo il passaggio di un aereo, con valori di bario ed alluminio molto alti. In verità si tratta di due degli elementi più diffusi sulla crosta terrestre, quindi il loro alto valore non dovrebbe allarmarci. Non si è mai comunque avuto modo di controllare tali campioni e tali test per smentire od avvalorare la tesi.
Il vero “tesoro” delle teorie complottiste, sono i video su Youtube. La piattaforma è perfetta per condividere e scambiarsi opinioni “scomode”, come fatto da Enrico Gianini, presunto operatore aeroportuale di Milano Malpensa, che sarebbe riuscito a raccogliere dei campioni di liquidi utilizzati per le scie chimiche. Trovate l’articolo sulle sue dichiarazioni qui, per approfondire le irregolarità che sostiene di aver riscontrato nelle strutture degli aerei.
Una “conferma” della teoria, se così possiamo chiamarla, è invece arrivata da Harvard con il suo programma di “Geoingegneria Solare”, che vorrebbe ridurre l’impatto dei raggi solari in modo da riportare la Terra a delle temperature adeguate. Uno dei sistemi studiati prevederebbe l’utilizzo di palloni sonda per diffondere del particolato nel cielo e schermare i raggi solari.
Com’era prevedibile questo progetto ha scatenato un putiferio…”ci parlano di palloni sonda per negare che già lo stiano facendo con gli aerei? Ci convincono piano piano, quando il tutto è già in atto?”.
Ed ecco come nasce una teoria inarrestabile, come il parere di importanti scienziati possa venire beatamente ignorato in favore di estratti di pubblicazioni, di interpretazioni di programmi scientifici e di test “caserecci”.
Che si creda nel fenomeno delle scie chimiche o meno, sono tantissimi i punti da tenere in considerazione nella valutazione della “verità”.
Vi abbiamo lasciato un link per approfondire la versione dei fatti di un complottista, ci pare quindi giusto lasciarvi anche un link ad una pubblicazione del 2015 sulla rivista Enviromental Research Letters che ha visto coinvolti dalla University of California ben 77 scienziati pronti a rispondere alle fantomatiche prove dell’esistenza delle scie chimiche.
Noi le campane ve le abbiam fatte sentire entrambe, adesso sta a voi decidere a cosa credere.