La bambola gonfiabile di Hitler
Sicuramente l’avrete sentito dire (e se così non fosse, rimediamo subito): la prima bambola gonfiabile fu un’idea di Hitler.
Secondo questa “teoria”, vedremo più avanti il perché delle virgolette, il terribile Führer, condizionato dalla sua ipocondria e dall’ossessione di mantenere pura la razza ariana, avrebbe escogitato questo modo bizzarro per far sfogare i soldati. Nessun rischio di prendere malattie e nessuna possibilità di mischiare il proprio purissimo DNA con qualche plebea.
Ovviamente, la bambola in questione, doveva essere facile da trasportare e riporre nell’equipaggiamento, ecco perché la necessità di renderla “gonfiabile” al fine di riporla dopo l’utilizzo.
Ma quale aspetto darle?
Domanda un po’ banale, non credete? Bionda, grandezza naturale, occhi azzurri, seni e labbra enormi.
Il “Progetto Borghild”, questo il presunto nome, si dice fosse nato a seguito di un comunicato di Himmler, che dichiarava come il principale pericolo in Francia, fosse l’epidemia di sifilide tra le prostitute. Questo fattore avrebbe dato inizio all’ideazione e creazione di 50 bambole gonfiabili, destinate ad aumentare di numero. Sfortunatamente pare che la fabbrica sia stata completamente distrutta a Dresda a febbraio del 1945 durante un bombardamento.
La teoria di Hitler quale inventore di questo popolarissimo sextoy, ha spopolato su molte testate giornalistiche anche di un certo livello (vedi La Repubblica che ha dedicato un intero articolo alla faccenda).
Sfortunatamente pare che si tratti di una grandissima bufala.
Non sono mai esistite tracce della presunta fabbrica, mai nessuna comunicazione con il dottore che sarebbe stato incaricato di supervisionare il progetto e lo stesso giornalista che scatenò questo caso mediatico, sembra non essere mai esistito.
Come se non bastasse, quello della “bambola sessuale” è un concetto che affonda le sue radici ben lontano dalla Seconda Guerra Mondiale.
Pare che già nel 1600 venissero costruite le così dette “dames de voyage”, realizzate in cotone, stoffa e vecchi vestiti. Si trattata delle uniche compagne di viaggio che potessero permettersi i marinai francesi e spagnoli. Certo, la cosa richiedeva una buona dose di fantasia, ma sappiamo bene che questo non ha mai fermato gli uomini.
Nel XX secolo, i francesi si spinsero oltre, realizzando delle vere e proprie riproduzioni in gomma degli organi sessuali su alcuni manichini. Appare evidente quale fosse il loro scopo ultimo, che certamente non era presentare dei vestiti.
Comunque è solo negli anni Novanta che queste “bambole sessuali” diventano le nostre care bambole gonfiabili. E da quel momento lo sviluppo non si è più arrestato.
Oggi abbiamo addirittura le Real Doll, veri e propri investimenti di decine di migliaia di euro. Talmente belle e dettagliate da sembrare delle vere modelle.
La cosa non poteva che aprire i cancelli dei manicomi.
Così ci ritroviamo con uomini, grandi e vaccinati, che vivono “felicemente” con una o più bambole, che chiamano “moglie” la propria Real Doll e addirittura la portano al ristorante per un’uscita romantica.
Non dubitavamo che la faccenda sarebbe sfuggita di mano.
Esistono dei club in cui gli iDollator (da idolatrare una bambola) si riuniscono per sentirsi meno giudicati dal prossimo, si insomma, da quella gente che si accompagna con altri esseri umani in carne ed ossa. Cosa ci troveranno di bello poi?